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1^parte indice, editoriale, prologo, racconti
2^parte racconti, epilogo, apparati
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ottobre 2018
Studiare di G. Piccinato
Roma diventa Capitale di F.R. Stabile
Il paradosso della romanità
di G. Battarelli, I Di Filippo, E.M. Faraglia, A Lipizzi, P. Pellillo & E. Valsecchi.
Tutor T. Casaburi & G. Ferrarella
I Fori: il cuore morto di Roma. La zona monumentale dal 1871 al 1911 nel progetto di Corrado Ricci
di V. Barkas, S. Grasselli & L. Tuozzolo.
Tutor L. Fei
Le trasformazioni e i progetti di recupero nel centro storico di Roma
di N. Cafaro, C. Fusco, T. Gentile & E. Terranera. Tutor M. Pastor Altaba
I progetti per la sistemazione di Piazza Colonna attraverso la cronaca del tempo
di M. Alessio, B. Criscenti, C. Milano & A. Romei. Tutor A. Camassa
La nuova capitale in cerca di un nuovo linguaggio nazionale
di L. Aringoli, A. De Crais,
M. Di Majo Norante & A. Temi.
Tutor G. Brunori
Le due Rome, lettura critica della nascita del quartiere Prati
di J. Al Hahrah Pellegrini, M. Anselmi, I. Quinto & M. Papi. Tutor T. Berretta
Prati di Castello: tra speculazione e interventi pubblici
di K. Alihajji, A. Calidoni, A. Leoni & R. Tepedino. Tutor C. Campani
Indagine sulle origini della questione abitativa a Roma: il quartiere della nuova Capitale del Regno d’Italia, Prati di Castello
di L. Di Giulio, S. Monterastelli, R. Piani & L. Rotoloni. Tutor F. Cuppone
La Capitale adolescente: spazi e tempi narrativi
dei quartieri tra il Quirinale e Porta Pia
di A. Fiorilli & E. Pierfranceschi. Tutor E. Ambrosio
Roma, la città addormentata. L’archetipo fiabesco per una rilettura delle trasformazioni attorno all’asse di Via XX Settembre
di F. Biscu, C. Pannone & E. Chaouachi.
Tutor M. Pietropaoli
La letteratura, forse. Del suo buon uso
di C. Albarello
Roma, le ragioni dell’essere capitale di G. Caudo
Alcune premesse
Sono orgoglioso di introdurre questo numero de leNote di U3 (NU3) principalmente per due motivi. Il primo è legato al mio ruolo di capo redattore del giornale U3 – UrbanisticaTre e al fatto che i saggi che vi apprestate a leggere sono raccolti in un nuovo prodotto editoriale nato per diffondere, in modo agile, ricerche o studi anche non strutturati in cui il giornale è coinvolto più o meno direttamente[1]. Il secondo motivo di orgoglio, e forse il più importante, è legato invece alla mia professione di ricercatore accademico e ai saggi qui pubblicati esito di un progetto di Alternanza Scuola-Lavoro (AS-L) che ha visto gli studenti del Liceo Ginnasio Statale “Virgilio” di Roma impegnati in una percorso di ricerca.
La legge n.107 del 2015[2] prevede che tutti gli studenti dell’ultimo triennio delle scuole superiori seguano un progetto di alternanza fra scuola e lavoro. Tali progetti hanno l’obiettivo di promuovere «esperienze educative, co-progettate dalle realtà scolastiche con altri soggetti e istituzioni, finalizzate a offrire agli studenti occasioni formative e di orientamento al mondo del lavoro di qualificato profilo, che ne valorizzino le aspirazioni e una crescita responsabile e consapevole»[3]. Entro questa cornice, il Dipartimento di Architettura di Roma Tre ha approvato lo scorso anno un progetto coordinato da Giovanni Caudo e Francesca Romana Stabile, alla cui organizzazione hanno partecipato anche il sottoscritto e Francesca Porcari con la collaborazione interna al Liceo di Carlo Albarello.
Sono due, in estrema sintesi, gli obiettivi principali attorno ai quali il progetto è stato costruito[4]. Innanzitutto, avvicinare gli studenti al “mestiere” del ricercatore accademico, testando un percorso di ricerca tipo che partendo dalla domanda e passando per lo studio e l’applicazione di un metodo arrivasse infine alla scrittura di un saggio scientifico pubblicabile su una rivista di settore. Si è inteso poi dotare gli studenti di strumenti, trasversali e multidisciplinari, per leggere e interpretare i fatti urbani e le cause che li hanno determinati (prossime o remote, endogene o esogene). Strumenti utili ai futuri ricercatori così come ai cittadini, quali sono gli studenti che hanno partecipato al progetto, che potranno così meglio orientarsi nella città che abitano.
Il progetto, iniziato a dicembre 2017 e conclusosi a giugno 2018, ha visto la partecipazione attiva di 38 studenti che si sono avvicinati al mondo della ricerca, in particolare a quella degli studi urbani, rileggendo in modo critico i processi di trasformazione fisica di Roma a seguito della proclamazione a Capitale del Regno d’Italia nel 1871.
Il tema
Nel 1861, anno dell’Unità d’Italia, Roma contava poco più di 200 mila abitanti, quando Parigi e Londra superavano già il milione di unità[5]. La città abitata e densa si attestava al Campidoglio e ai rioni Ripa, Monti e Campitelli, oltre si estendeva un paesaggio bucolico che arrivava fino alle mura aureliane. Di Roma antica rimaevano solo le rovine, come il Colosseo o il Palatino, giustapposte alle coltivazioni e alle case sparse.
Oggi Roma supera i due milioni di abitanti con un incremento di popolazione notevole registrato soprattutto nel secondo dopoguerra quando le aree più periferiche della Capitale crebbero sotto il peso dei flussi migratori provenienti dalle campagne limitrofe e dal sud Italia ma anche dal centro storico che perdeva la sua funzione residenziale[6]. Infatti i rioni del centro storico dal 1951 a oggi si sono andati spopolando, passando da 424 mila abitanti a 140 mila abitanti (Istat). Tuttavia, il valore registrato alla fine della seconda guerra mondiale è il picco di una crescita importante cominciata all’indomani dell’Unità d’Italia e proseguita nei cinquant’anni successivi. Al decremento di popolazione del centro storico (versava fino agli anni ’50 in condizioni di sovraffollamento) corrispose una vera e propria esplosione demografica della città: in meno di un secolo, infatti, la popolazione è decuplicata e, di conseguenza, nei rioni storici risiede oggi solo il 5% dei residenti totali del Comune. Se consideriamo invece la superficie urbanizzata, dalla proclamazione di Capitale a oggi, Roma si è ingrandita di circa trenta volte.
N. Vazzoler
Note
[1] Per esempio come partner o supporto alla comunicazione di eventi, seminari, percorsi formativi, ecc..
[2] Legge 13 luglio 2015, n.107 “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”.
[3] E. Marchigiani, S. Basso & P. Di Biagi, 2017, Esperienze urbane. Spazi pubblici e città contemporanea, EUT, Trieste, p.11.
[4] Gli obiettivi desunti dalla scheda tecnica di progetto sono: fornire elementi di conoscenza sulla città di Roma e del suo tessuto urbano; fornire strumenti per l’interrogazione di archivi bibliografici e banche date online; integrare i saperi didattici con quelli operativi; favorire l’utilizzo in modo professionale delle nuove tecnologie; introdurre l’attività di stage attraverso le conoscenze necessarie per orientarsi; aumentare l’osservazione partecipata degli studenti sulle dinamiche organizzative; riappropriarsi e valutare nuove conoscenze in diversi ambiti disciplinari; potenziare i contenuti formativi orientandoli verso competenze di cittadinanza attiva.
[5] Questo aspetto è ben approfondito nel contributo di Giovanni Caudo a p.103.
[6] I. Insolera, 1993, Roma moderna. Un secolo di storia urbanistica 1870-1990, Piccola Biblioteca Einaudi, Torino.