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ROMA MODERNA

L’armatura infrastrutturale pubblica dell’espansione urbana tra Roma e il Mare. Osservazioni sui disegni dei Piani Particolareggiati del Piano Regolatore Generale del 1931 nel quadrante sud occidentale tra Porta Portese e Porta San Sebastiano

di Marco Pietrolucci

 

Il tema principale della riflessione riguarda l’importanza della definizione architettonica ovvero del disegno della componente infrastrutturale pubblica della città, per la qualità urbana contemporanea. Non bisogna dimenticare che, alla base di tutti i conflitti urbani, c’è un tema pre-politico che riguarda la proprietà dei suoli che sono, generalmente, privati. Quando camminiamo per una città, con le sue strade, le sue piazze, i suoi parchi, le sue scuole, finiamo per dimenticare l’enorme conflitto che l’ha determinata, perché lo spazio urbano che usiamo per vivere, per muoverci, per lavorare, per divertirci, era, inizialmente, (nella maggior parte dei casi) tutto privato ed inaccessibile ed è la costruzione urbana a trasformarlo in bene collettivo. L’inaccessibilità dello spazio preurbano  è, a ben vedere, la condizione iniziale dalla quale qualunque progetto di trasformazione urbana prende le mosse e dovrebbe affrancarsi. L’inaccessibilità dello spazio urbano è il perno attorno al quale tutto il lavoro di costruzione della città si svolge. Per questa ragione la definizione architettonica dell’armatura infrastrutturale pubblica di una città è il compito principale di qualunque trasformazione urbana, è la cartina al tornasole di un progetto sociale e politico, quale deve essere un buon Piano, ed è su questa base che può essere adeguatamente giudicato. La trasformazione di Roma verso il mare ha costruito una spazialità pubblica di qualità o ha fatto l’interesse miope della proprietà fondiaria? Quali sono i suoi elementi portanti? Come vengono regolati ancora oggi questi interessi contrapposti? Con quali strumenti?

 

The main theme of the reflection concerns the importance of the architectural definition or (better) the design of the public infrastructural component of the city, for contemporary urban quality. It should not be forgotten that, at the basis of all urban conflicts, there is a pre-political issue concerning the ownership of soils which are generally private. When we walk through a city, with its streets, squares, parks, schools, we end up forgetting the enormous conflict that has determined it, because the urban space we use to live, to move, to work , to have fun, it was initially (in most cases) completely private and inaccessible and it is the urban construction that transforms it into a collective good. The inaccessibility of pre-urban space is, in hindsight, the initial condition from which any urban transformation project starts and should free itself. The inaccessibility of the urban space is the pivot around which all the construction work of the city takes place. For this reason, the architectural definition of the public infrastructural framework of a city is the main task of any urban transformation, it is the litmus test of a social and political project, which must be a good Plan, and it is on this basis that it can be properly judged. Has the transformation of Rome towards the sea built a quality public space or has it made the landed property myopic interest? What are its main elements? How are these conflicting interests still regulated today? With what tools?

Marco Pietrolucci, architetto, dottore di ricerca in composizione architettonica e progettazione urbana. Membro della Commissione urbanistica nazionale della Confedilizia è responsabile del settore tecnico-urbanistico della Confedilizia di Roma e Lazio. Ha svolto attività didattica presso la Facoltà di Architettura di Roma “La Sapienza”, la Facoltà di Architettura di “Roma Tre”, la Facoltà di Architettura di Pescara “Gabriele d’Annunzio” e nei programmi italiani delle Università Canadesi e Americane “Waterloo University” e “Northestern University”. Attualmente coordina un gruppo di ricerca sul Piano Regolatore di Roma Moderna (1931) il cui comitato scientifico è composto da: F. Cellini, G. Imbesi, D. Modigliani, G. Piccinato, P. Portoghesi, V. Quilici, F. Purini, W. Tocci.