leNote #2

 

NU3 #2

1. Rendita e Environmental humanities
Occuparsi di environmental humanities significa anche mettere in discussione l’ineluttabilità dell’attuale condizione urbana, spingendosi fuori dai sentieri battuti, dalle zone di sicurezza, dai modelli consolidati di pensiero, dalle pratiche correnti che rinunciano ad ogni uso creativo della critica. Applicare uno sguardo critico alla città richiede di soffermarsi sul modo in cui, nella sua perpetua costruzione, si materializzano e prendono forma contraddizioni e conflitti.

Da oltre centocinquanta anni la rendita costituisce un formidabile propellente della trasformazione urbana. La sua appropriazione riflette la distribuzione del potere, mentre i modi e le forme della sua redistribuzione rispecchiano la capacità del sistema istituzionale
di circoscrivere e orientare l’iniziativa economica, rispetto alla volontà dei cives di «convenire insieme in uno stesso luogo e darsi medesime leggi» (Cacciari, 2004). Comprendere i meccanismi di formazione, appropriazione e redistribuzione della rendita è dunque un passo necessario per esercitare un pensiero critico, senza il quale non è data possibilità di azione riformatrice.

2. Alla radice: l’esproprio generalizzato
Non ci siamo occupati, né lo vogliamo fare ora, della questione che ha catalizzato l’attenzione di tutti gli urbanisti: l’esproprio generalizzato dei suoli edificabili, sulla cui opportunità e praticabilità si è detto molto, probabilmente tutto.

Limitiamoci a ricordare l’essenziale.
Al piano urbanistico competono le decisioni sulle destinazioni d’uso dei suoli e, in particolare, spetta la scelta dei terreni agricoli da destinare all’urbanizzazione. Questa scelta produce rilevanti incrementi di valore, di cui si avvantaggia il proprietario dei suoli, poiché solo una quota minima del plusvalore è restituita alla collettività sotto forma di oneri e opere pubbliche. Ivan Blecic (2017) ha stimato che l’ammontare complessivo della valorizzazione, nell’Italia del secondo dopoguerra, corrisponda a 1.000 miliardi di euro[1].

(…)

M. Baioni, G. Caudo & N. Vazzoler

Note

[1] La stima è compiuta sulla base dell’incidenza del valore del terreno sull’edificato e riferita al solo patrimonio abitativo.