Novità in rubriche – Focus

MANIFESTA 12 È PALERMO?

La città nel paese delle meraviglie

di Martina Pietropaoli

 

Dopo aver visitato Palermo e Manifesta 12 durane la penultima settimana dell’esposizione, rifletto sulla relazione tra queste due entità, testimoniando cosa rimane della spinta trasformativa che ha visto ricercatori, artisti e ospiti europei coinvolti in questo ‘moto a luogo.’ Il “nomadismo” della mostra viene tradito da discorsi su “la Città prima” e “la Città dopo”,radicati in una retorica patriarcale che non sceglie tra vocazione etica e vocazione politica e, tentando di rifondare lo statuto ontologico della convivenza, non coglie la lezione di Palermo. La città è proiettata in un paese delle meraviglie, sublimando alcuni aspetti drammatici in intarsi concettuali inefficaci. Quali elementi geografici e iconografici possono aiutare l’esercizio d’immaginazione alla ricerca delle capacità rigeneratrici di questa mostra discussa e celebrata? Un’occasione per centrare la questione della politicità della dimensione locale, passando dalla nozione di contesto a quella di ‘contestuale’.

After having visited Palermo and Manifesta 12 during the penultimate week of the exhibition, I reflect about the relationship between these two entities, recording what remains of the transformative that involved researchers, artists and guests in this ‘movement towards the place’. The “nomadism” of the show has been betrayed by the speeches about “the City before” and “the City after”, rooted in a patriarchal rhetoric that doesn’t chose between ethical and political vocation and, trying to re-establish the ontological status, doesn’t catch the lesson of Palermo. The city is projected in a Wonderland, with a sublimation of some dramathic aspects in ineffective conceptual inlays. Which geographical and iconological elements may help the imaginative exercice searching for regenerative capacities of this discussed and celebrated festival? It’s an opportunity to focus on the matter of the politicity of the locl dimension, passing from the concept of contest to the concept of ‘contextual’.

Martina Pietropaoli, attualmente Dottoranda in “Paesaggi della città contemporanea” (Dipartimento di architettura, Roma Tre). Con la tesi specialistica in “La vigna come progetto” e la tesi triennale “Cura/architettura” si è interrogata sul ruolo della coscienza e dell’intenzionalità nel progetto architettonico e urbano. I suoi interessi per l’oggetto della città europea muovono attorno alle implicazioni filosofiche, antropologiche e sociali delle tecniche di trasformazione urbana. Attraverso una conoscenza storica profonda e interdisciplinare, indaga modi antichi e nuovi di connettere narrazione e costruzione.