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gennaio-aprile 2017
a cura di
Push & urbanita
Nota Etica | Publication ethics
Processo di peer-review | Peer-review process
Revisori QU3 | QU3 Reviewers
La visione di una città per tutti
Ad oggi le città, pur coprendo appena il 2% della superficie del pianeta, sono l’habitat per più del 50% degli abitanti della Terra, consumano oltre l’80% delle risorse disponibili ed emettono più del 70% delle sostanze inquinanti. Le città, per certi versi, rappresentano il tessuto malato che sta lentamente divorando il pianeta.
È necessario definire obiettivi e visioni universali capaci invertire questo processo apparentemente inarrestabile di autodistruzione del nostro habitat.
È nel 1976 che l’assemblea generale delle Nazioni Unite indice a Vancouver la prima conferenza per discutere sul tema gli insediamenti umani, riconoscendo l’impatto devastante che le condizioni degli insediamenti abitativi hanno sullo sviluppo sociale ed economico, sull’uomo e sull’ecologia urbana.
Verrà istituita, due anni dopo, nel 1978, l’agenzia ONU per gli insediamenti umani UN-HABITAT con sede a Nairobi, con l’obiettivo di incoraggiare l’urbanizzazione sostenibile sia da un punto di vista sociale che ambientale, e garantire insediamenti abitativi adegua per tutti.
Dalla sua istituzione, il focus principale dell’agenzia è stato l’abitare come diritto umano e sociale. Habitat I portò alla formulazione di un piano d’azione conosciuto come la Dichiarazione di Vancouver del 1976.
Con una cadenza ventennale si sono susseguite altre due conferenze Habitat: nel 1996 a Istanbul dove è stata adottata la Habitat Agenda per incitare al diritto alla casa e all’abitare e infine lo scorso ottobre 2016 a Quito.
«Noi condividiamo la visione di una città per tutti, e ci riferiamo all’equo uso e godimento di città e insediamenti umani, nel tentativo di promuovere inclusività e assicurare che tutti gli abitanti, delle presenti e delle future generazioni, senza alcuna discriminazione, siano capaci di abitare e produrre città e insediamenti sicuri, vivibili, accessibili, convenienti, giusti, resilienti e sostenibili per promuovere prosperità e qualità della vita per tutti. Apprezziamo lo sforzo di alcuni governi nazionali e locali di proteggere questa visione nelle loro legislazioni, atti e dichiarazioni riferendosi al concetto di “diritto alla città” (Right to the City)».
Così recita l’articolo 11 della Nuova Agenda Urbana, documento descritto e dibattuto in occasione della conferenza Habitat III in Ecuador e successivamente approvato dalle Nazioni Unite durante la 71esima Assemblea Generale del 23 Dicembre del 2016.
Sono 175 in totale gli articoli di questo documento.
Ogni singolo articolo approfondisce i possibili scenari e significati contenuti nell’articolo 11 con l’obiettivo di tracciare una strategia scalabile da Detroit a Dacca, da Perth a Palermo, per il futuro delle città.
PUSH & urbanita